Persona o personaggio?parafrasando:"Confesso che ho vissuto"

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  1. magnific
     
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    Quando si conduce per anni una vita pubblica,arrivati ad una eta' che si e' soliti definire terza eta', ti viene la voglia di riguardare alla tua vita come in una moviola e spesso le due facce: persona e personaggio, si intersecano fino a non vederne chiari i confini.
    Vedendo una intervista fatta a Carlo Conti e sentendolo parlare della sua vita ho ripensato alla mia.
    Ho cominciato a lavorare all'eta' di 16 anni. Non avevo una idea ben chiara di cio' che avrei voluto realmente fare. Il primo approccio con il mondo del lavoro fu la voglia di guadagnare.Cominciai come produttrice semplice all'Istituto Nazionale Assicurazioni e in special modo in un settore chiamato Ina Scuola. Il lavoro si svolgeva soprattutto nel ramo assicurativo dei bambini nelle scuole. Si regalava una casetta salvadanaio e si insegnava loro a risparmiare una piccola cifra giornaliera aiutati dai genitori per avere un piccolo capitale alla maggiore eta' 21 anni per iniziare la propria vita da indipendenti. Dovevano mettere 20 lire il giorno dentro la casetta salvadanaio e impegnarsi a pagare 600 lire il mese.
    Cose di altra generazione se si pensa ai giorni nostri.
    Bene, riuscii a fare talmente un numero alto di produzione che a 17 anni ero gia' ispettrice di produzione.
    A diciotto lasciai il lavoro perche' presto si insauro' una incompatibilita' di carattere tra il personale e me, o per dirla meglio, tutta dalla parte del personale che non riusciva a digerire il fatto che io fossi donna e piu' giovane di loro.
    Mollai quel lavoro senza pensarci troppo e mi rivolsi altrove.
    Nel frattempo avendo studiato pianoforte per cinque anni cosa che mi abilitava, con l'esame di solfeggio all'insegnamento,davo lezioni di pianoforte.
    Avevo anche il diploma magistrale e nel frattempo andavo all'universita' per completare gli studi di sociologia.
    Accorcio perche' potrei diventare noiosa.
    Parlero' solo delle cose piu' importanti.
    Le lezioni di pianoforte non mi permettevano di guadagnare molto, era piu' una passione che altro, quindi cominciai ad insegnare.Allora non era cosi' difficile come oggi trovare un lavoro, c'era l'imbarazzo della scelta per una persona intraprendente e volitiva come me. Dopo tre anni tra le quali l'ultimo, come direttrice didattica,
    mi stufai anche dell'insegnamento e accettai alla Field enterprise educational corporation un lavoro di menager dopo un poco di gavetta fatta.
    Da li' comincio' la mia carriera di giornalista. Finalmente all'eta' di 27 anni avevo trovato il mio indirizzo professionale.

    continua
     
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  2. magnific
     
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    Trasferitami a Roma, dopo circa sei mesi comincia la mia "aurea" vita
    Guadagnavo una barca di danaro...e mi toglievo tutte le soddisfazioni di questo mondo.
    Mi proposero di andare a dirigere l'ufficio di Palermo, non senza agganci che, avevo trovato fortunosamente a Parigi, vi sembrera' strano. Quell'anno avevo ricevuto un viaggio premio dalla societa',unitamente ad altri di tutta Italia per trascorrere le feste di capodanno in questa meravigliosa citta'.
    A Parigi conobbi dei personaggi che mi spianarono il terreno in Sicilia (non pensate alla mafia perche' non c'entra nulla) non vi diro' chi fossero, ne' il motivo per cui ci conoscemmo...non ci credereste e sarebbe tempo perso,dico solo che il tutto fu all'insegna di grossa onesta' da parte di tutti.
    Quando tornai a Roma decisi di accettare l'ufficio di Palermo,non ero la sola dirigente eravamo tre persone di cui due uomini e una donna:io.
    All'inizio fu dura, da poco era successo il terremoto del Belice e a Palermo si continuavano a sentire scosse.Arrivata, dopo due giorni ripartii per Roma pensando di revocare il mio impegno, ma si vede che il mio destino era la Sicilia perche' appena tornata a Roma ripresi l'aereo e tornai nuovamente a Palermo. Questa terra mi era gia' entrata nel sangue...il mal d'Africa? forse.
    Il lavoro fu duro anche perche' non avevo lasciato definitivamente Roma e dovevo settimanalmente fare la spola fra Roma e Palermo.
    Prima della mia partenza per Parigi, questo lo dico a titolo informativo, perche' sara' poi il motivo per cui lasciai la Field. Mi sposai con uno dei "Distrit" della Field, matrimonio che duro' solo tre mesi, spirito troppo libero il mio per un matrimonio.
    Torniamo a Palermo, le cose sarebbero andate a gonfie vele se non ci fosse stato di mezzo il mio errore di essermi sposata. Ma questa è un'altra storia.

    continua

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    Edited by magnific - 2/3/2010, 15:57
     
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  3. Spica
     
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    CITAZIONE (magnific @ 2/3/2010, 12:03)
    [..]
    Mi sposai con uno dei "Distrit" della Field, matrimonio che duro' solo tre mesi, spirito troppo libero il mio per un matrimonio.
    Torniamo a Palermo, le cose sarebbero andate a gonfie vele se non ci fosse stato di mezzo il mio errore di essermi sposata. Ma questa è un'altra storia.

    continua

    ..è probabile che, al tempo, il divorzio fosse di là da venire o sbaglio..?

     
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  4. magnific
     
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    sì spica il divorzio non c'era ancora arrivo' dopo parecchi anni...
     
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  5. Spica
     
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    quindi immagino che anche la mentalità generale verso la donna fosse molto diversa..?
    [nel pensiero e nei fatti]
     
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  6. magnific
     
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    certo che la mentalita' verso le donne era diversa, ma io non l'ho mai notata perche' in questa societa' americana venivo trattata senza discriminazione, forse le donne americane erano molto piu' avanti di noi e quindi anche dai District superiore a menager nella scala gerarchica era naturale che io nel lavoro fossi sottoposta al District, a parte se fosse mio marito o meno. Una cosa era il mio superiore in cio' che comportava il lavoro, una cosa era che lo fossi come moglie.
    Ma devo dire che era un uomo di grande cultura e la fine del rapporto fu solo colpa mia.

    Se avessi avuto l'esperienza di oggi saremmo andati d'accordo magnificamente.
    Allora ero una ragazzina capricciosa e di provincia, il mio personaggio non lo dava a vedere...ma nell'intimita' ero persona.
     
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  7. magnific
     
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    Sì, fu proprio un errore quello di sposarmi, ma soprattutto perche' non ero ancora matura per gestire un matrimonio.
    In Sicilia continuavo a fare il mio lavoro "alla grande "ed ero molto soddisfatta di me, ma...
    ecco spuntare al varco il secondo errore...
    Non ero indifferente alle lusinghe e cedetti ad una convivenza che duro' poco meno di tre anni, per cui mi convinsi a proseguire la mia esistenza da sola.
    Nel frattempo ero approdata in RAI. Avevo cominciato con le radio private e tv locali poi il salto.
    La RAI era il carrozzone che tutti conosciamo,spartizioni di potere fra Dc PSI e PC comunque il lavoro mi dava molte soddisfazioni e li' vi rimasi per venti anni. Non che non dovessi combattere con la gestione interna, ma in fondo, mi stimavano e arrivavamo sempre ad un accordo.
    Il capo struttura era un socialista e la mia trasmissione di quel momento verteva sul divorzio ed io ero sempre stata contro, per cui lo espressi in diretta con alcuni ascoltatori. Risultato un liscia e bussa dal capo struttura che mi impedi' di continuare ad esprimere la mia opinione. Perche' non conducessi la trasmissione mi "promosse" regista...il tapino non si aspettava che anche da regista avrei poruto dare alla trasmissione il taglio che piu' si addiceva alle mie idee.
    Ricordo che ci fu un grande alterco con lui ed io gli dissi che potevo anche condirgliela come lui voleva ma non l'avrei mai firmata.
    E così fu. Il divorzio passo' e furono tutti felici e contenti

    continua

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    una foto di quel periodo...pressappoco.

    Edited by magnific - 3/3/2010, 12:32
     
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  8. magnific
     
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    difficile è coniugare l'anima con il personaggio...
     
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  9. SISEDANO
     
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    CITAZIONE (magnific @ 3/3/2010, 11:46)
    Sì, fu proprio un errore quello di sposarmi, ma soprattutto perche' non ero ancora matura per gestire un matrimonio.
    In Sicilia continuavo a fare il mio lavoro "alla grande "ed ero molto soddisfatta di me, ma...
    ecco spuntare al varco il secondo errore...
    Non ero indifferente alle lusinghe e cedetti ad una convivenza che duro' poco meno di tre anni, per cui mi convinsi a proseguire la mia esistenza da sola.
    Nel frattempo ero approdata in RAI. Avevo cominciato con le radio private e tv locali poi il salto.
    La RAI era il carrozzone che tutti conosciamo,spartizioni di potere fra Dc PSI e PC comunque il lavoro mi dava molte soddisfazioni e li' vi rimasi per venti anni. Non che non dovessi combattere con la gestione interna, ma in fondo, mi stimavano e arrivavamo sempre ad un accordo.
    Il capo struttura era un socialista e la mia trasmissione di quel momento verteva sul divorzio ed io ero sempre stata contro, per cui lo espressi in diretta con alcuni ascoltatori. Risultato un liscia e bussa dal capo struttura che mi impedi' di continuare ad esprimere la mia opinione. Perche' non conducessi la trasmissione mi "promosse" regista...il tapino non si aspettava che anche da regista avrei poruto dare alla trasmissione il taglio che piu' si addiceva alle mie idee.
    Ricordo che ci fu un grande alterco con lui ed io gli dissi che potevo anche condirgliela come lui voleva ma non l'avrei mai firmata.
    E così fu. Il divorzio passo' e furono tutti felici e contenti

    continua

    (IMG:http://photos-b.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-sn...57_290662_n.jpg)
    una foto di quel periodo...pressappoco.

    che bella donna oh!
    ... son mica OT vero?

    Edited by magnific - 3/3/2010, 12:26
     
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  10. magnific
     
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    no, non lo sei...ti ringrazio :wub:
     
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  11. magnific
     
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    perdonami se ho modificato il tuo post nel quote di un errore.
    Avevo messo:"ed io le dissi" invece di:"ed io gli dissi" trattandosi di un uomo.
     
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  12. magnific
     
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    prima di continuare il racconto ho bisogno diprendere respiro...

     
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  13. magnific
     
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    Non sempre persona e personaggio vanno d'accordo e questa dicotomia mi cominciava a pesare .
    Chi delle due io ero?
    Il personaggio in carriera o riconoscermi principalmente persona?
    Optai per la seconda.
    Ma a questo punto cominciarono i guai...
    Riconoscevo le mie debolezze e le accettavo pur di riconoscermi persona.
    A volte dovendo scegliere tra persona e personaggio ero in una continua dicotomia.
    Se optavo per il personaggio mi conquistavo la stima delle persone, devo dire che era un bell'accarezzare la mia ambizione...ma sentivo sempre di piu' il bisogno di raggiungere il centro del mio universo profondo, mia vera natura, anche a costo di perdere quel che avevo fin'ora conquistato perche' avvertivo sempre piu' la mancanza di cio' che era importante per riconoscermi persona.


    Cominciai a lasciarmi piu' tempo per la riflessione e la contemplazione di quello che mi riempiva lo spirito. Cominciai ad interessarmi alla teologia e allo studio della quantistica.
    Vi chiederete come queste due materie potessero andare d'accordo.
    Non potete immaginare quanto l'una chiarisca l'altra...certo, bisognava guardarla con l'occhio unificatore del tutto.

    continua
     
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  14. Spica
     
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    ..giusto in mezzo hai scritto una cosa importante: gli altri preferiscono il personaggio. perché..?
    la mia idea ce l'ho.
     
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  15. magnific
     
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    secondo me perche' il personaggio è costruito per piacere... od anche non piacere ma gli effetti sono medesimi.
     
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27 replies since 1/3/2010, 17:42   312 views
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