CITAZIONE (nanni @ 7/2/2010, 19:56)
Per quanto riguarda le presunte razze umane, se ci fosse stato sufficente isolamento può darsi che sarebbero nate, anche se il tempo è stato decisamente poco: tutti gli esseri umani attualmente esistenti discendono da una popolazione molto piccola, quello che viene chiamato un collo di bottiglia, a partire da una data intermedia tra i centocinquanta ed i duecentomila anni fa.
Tuttavia quello che è mancato è stato proprio l'isolamento.
Di regioni isolate ve ne sono state abbastanza, basti pensare alla barriera del Sahara, alle steppe asiatiche, all'Oceania, alle Americhe.
Quanto al tempo, non è vero che è stato poco. Tu stesso hai scritto che
CITAZIONE
Non ci vogliono cinque milioni di anni per avere una nuova specie, basta molto meno
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infatti se ci vogliono meno di cinque milioni di anni per avere una nuova specie, mi pare ovvio che, come già è stato detto, il periodo di formazione dei vari gruppi razziali richiede un tempo inferiore al milione di anni, quindi si parta da questo dato. E poi la paletnologia e l'archeologia nell'esame dei resti umani ha dimostrato inequivocabilmente che anche il tempo tra una civilizzazione e l'altra ha dato il suo contributo alla differenziazione in maniera proporzionale.
Cfr. Cavalli-Sforza et al., 1988:
"The first split in the phylo-genetic tree separates Africans from non-Africans, and the second separates two major clusters, one corresponding to Caucasoids, East Asians, Arctic populations, and American natives, and the other to Southeast Asians, (mainland and insular), Pacific islanders, and New Guineans and Australians. Average genetic distances between the most important clusters are proportional to archaeological separation times".
CITAZIONE
Anche se ci sono alcune ambiguità nel concetto di specie "in se", dato che a volte specie differenti riescono ad ibridizzarsi, creando in poco tempo una terza specie. Sembra che sia quello che è successo con il lupo rosso americano. Studi recenti indicherebbero che si tratta di un ibrido fra lupo e sciacallo.
Tu ammetti questo, eppure
mi hai scritto che gli accoppiamenti sarebbero comunque sempre avvenuti tra popolazioni di homo sapiens, non tra ominidi diversi.
Come mai non hai alcun problema ad ammettere la possibilità di incroci tra specie quando si parla di animali, mentre ti disturbi quando la stessa ipotesi viene presa in considerazione quando si parla dell'uomo? Qui la tua contraddizione è palese! In realtà, ti piaccia o no, non si può affatto escludere che vi siano stati incroci isolati con individui non sapiens.
A parte questo, Milford Wolpof, dell'Università di Chicago, ha inoltre dimostrato sulla base di dati oggettivi raccolti sul campo che "la diversità degli uomini moderni non può avere avuto esclusivamente origine da una singola espansione del popolamento nel tardo Pleistocene", e che anche per questo molti gruppi umani sono portatori di caratteristiche proprie difficilmente recessive.
CITAZIONE
Comunque tu e Scomunist continuate a parlare di set genetici esclusivi di determinate razze umane. Sapete citarmi qualche genetista che sostenga ciò, per averlo studiato?
Perché devo citarti il nome di singole persone quando la comunità scientifica sa bene che esistono set che si trovano contemporanemente solo in determinati gruppi umani. Bati pensare che uno studio del 2002 condotto da scienziati dell´Università della California del Sud e di Stanford ha dimostrato che suddividendo con l´ausilio del computer un campione di individui provenienti da tutto il mondo in 5 gruppi diversi in base all´affinità genetica si ottengono gruppi originari dell´Europa, dell´Asia orientale, dell´Africa, dell´America e dell´Australasia che corrispondono in linea di massima alle principali razze secondo l´antropologia tradizionale.
Oggi è facile scoprire la provenienza dei nostri avi o addirittura il periodo in cui sono arrivati da vari luoghi diversi.
La ricerca ha dimostrato una volta per tutte che i miliardi di individui che nel mondo hanno discendenza prevalentemente europea presentano una serie di varianti genetiche comuni
non riscontrabili tutte insieme in chiunque altro.
È vero che la razza è solo una semplificazione che ci consente di parlare razionalmente, benché non con grande precisione, delle differenze genetiche, ma non c'è nessun male ad utilizzare questa parola... anche se può suonare un po' "cacofonica" e sospetta a qualcuno in malafede. Eppure, lo ricordo ancora una volta, per difendere i diritti di tutti gli uomini ci si appella ancora alla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" che recita:
Art. 2): "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di
razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere...".
Lo stesso concetto viene ribadito chiaramente nell'art. 16: "... senza alcuna limitazione di
razza, cittadinanza o religione."
La costituzione italiana all' art. 3 recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Quindi, prima di dire a noi che l'esistenza delle razze è solo presunta, ditelo a quelli che riconoscono la validità dei documenti di cui sopra!