In tema di antropologia

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vit.
view post Posted on 1/2/2010, 19:43     +1   -1




ovviamente so che il termine "clonazione" è forzato, specie se riferito ai singoli individui, sta di fatto che nelle nascite abbiamo il genere umano tout court che si perpetua, si spera migliorandosi e evolvendo, evoluzione che però nell'insieme è lentissima, almeno secondo i nostri parametri temporali. Eccetera eccetera.

la domanda però rimane inevasa! ^_^
..aspetterò falangista e scomunista, sono davvero curioso di sapere le differenze genetiche tra razza e razza, nel senso poi delle doti e differenze dell'umano di questa o quella parte.
 
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Spica
view post Posted on 1/2/2010, 20:11     +1   -1




CITAZIONE (vit. @ 1/2/2010, 19:43)
ovviamente so che il termine "clonazione" è forzato, specie se riferito ai singoli individui, sta di fatto che nelle nascite abbiamo il genere umano tout court che si perpetua, si spera migliorandosi e evolvendo, evoluzione che però nell'insieme è lentissima, almeno secondo i nostri parametri temporali. Eccetera eccetera.

la domanda però rimane inevasa! ^_^
..aspetterò falangista e scomunista, sono davvero curioso di sapere le differenze genetiche tra razza e razza, nel senso poi delle doti e differenze dell'umano di questa o quella parte.

^_^ ..la domanda, mon amì, è una tua elaborazione su quel che hai capito detto da loro.

per il resto, proprio l'antropologia ci dice che non è obbligatorio neppure che un singolo ambiente abbia la stessa evoluzione di altri ma che una e l'altra spesso vanno verso lo stesso traguardo in tempi diversi.

quindi si pone anche un'altra domanda: quanto è giusto che l'evoluzione di tizio venga accelerata da quella di caio?
è sicuro caio che tizio ne sarà contento o non gli sta imponendo qualcosa per il suo interesse?

..perché forse proprio da questo nasce quell'idea di "superiorità di razza" di caio verso tizio.


 
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Falangista_1
view post Posted on 2/2/2010, 21:11     +1   -1




CITAZIONE (vit. @ 1/2/2010, 19:43)
ovviamente so che il termine "clonazione" è forzato, specie se riferito ai singoli individui, sta di fatto che nelle nascite abbiamo il genere umano tout court che si perpetua, si spera migliorandosi e evolvendo, evoluzione che però nell'insieme è lentissima, almeno secondo i nostri parametri temporali. Eccetera eccetera.

la domanda però rimane inevasa! ^_^
..aspetterò falangista e scomunista, sono davvero curioso di sapere le differenze genetiche tra razza e razza, nel senso poi delle doti e differenze dell'umano di questa o quella parte.

Cioè che vorresti sapere esattamente? Che una determinata razza o sottospecie può avere determinate attidituni peculiari " socio-culturali" rispetto ad altre ?
 
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vit.
view post Posted on 3/2/2010, 05:56     +1   -1





CITAZIONE (Spica @ 1/2/2010, 20:11)
CITAZIONE (vit. @ 1/2/2010, 19:43)
ovviamente so che il termine "clonazione" è forzato, specie se riferito ai singoli individui, sta di fatto che nelle nascite abbiamo il genere umano tout court che si perpetua, si spera migliorandosi e evolvendo, evoluzione che però nell'insieme è lentissima, almeno secondo i nostri parametri temporali. Eccetera eccetera.

la domanda però rimane inevasa! ^_^
..aspetterò falangista e scomunista, sono davvero curioso di sapere le differenze genetiche tra razza e razza, nel senso poi delle doti e differenze dell'umano di questa o quella parte.

^_^ ..la domanda, mon amì, è una tua elaborazione su quel che hai capito detto da loro.

per il resto, proprio l'antropologia ci dice che non è obbligatorio neppure che un singolo ambiente abbia la stessa evoluzione di altri ma che una e l'altra spesso vanno verso lo stesso traguardo in tempi diversi.

quindi si pone anche un'altra domanda: quanto è giusto che l'evoluzione di tizio venga accelerata da quella di caio?
è sicuro caio che tizio ne sarà contento o non gli sta imponendo qualcosa per il suo interesse?

..perché forse proprio da questo nasce quell'idea di "superiorità di razza" di caio verso tizio.

è sempre così, no? Ci facciamo un'idea da quel che capiamo.
Ma tornando al resto, forse sai già la mia idea di evoluzione, di come la specie umana converga, pur se con tempi diversi, verso un'unica massa e un unico linguaggio, cosa che fa parecchio orrore all'individuo, in genere.

ma andando indietro a tizio e caio, per cosa credi che quelli che scomunista e falangista chiamano "politicamente corretti" siano contrari in genere alle invasioni occidentali per esempio in Iraq o in Afghanistan?

CITAZIONE
Cioè che vorresti sapere esattamente? Che una determinata razza o sottospecie può avere determinate attidituni peculiari " socio-culturali" rispetto ad altre ?

non lo so, sono quelle le differenze genetiche di cui parlate?
 
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Spica
view post Posted on 3/2/2010, 12:03     +1   -1




CITAZIONE (vit. @ 3/2/2010, 05:56)
è sempre così, no? Ci facciamo un'idea da quel che capiamo.
Ma tornando al resto, forse sai già la mia idea di evoluzione, di come la specie umana converga, pur se con tempi diversi, verso un'unica massa e un unico linguaggio, cosa che fa parecchio orrore all'individuo, in genere.

ma andando indietro a tizio e caio, per cosa credi che quelli che scomunista e falangista chiamano "politicamente corretti" siano contrari in genere alle invasioni occidentali per esempio in Iraq o in Afghanistan?

^_^ ..oh sì, di solito è così. anzi, molto spesso neppure si ascolta ma si anticipa quel che l'altro vuol dire.. e spesso si cade da tutt'altra parte, restando però convinti che abbia detto quel che si è immaginato.
cosa che "qui" poi, dove è scritto, sembra strana eppure capita - per gioco o per davvero - molto spesso.
perché, secondo te..?

la tua idea di evoluzione è anche la mia però c'è una grossa differenza fra che accada in tempi umani - ovvero di generazioni - o in pochi anni sotto la spinta obbligatoria di un profitto.
penso che sia soprattutto questo a far paura perché se tu ammassi mille storie (culture) diverse e nella livella di una povertà generale di tutti al servizio di pochi, invece che a uno scambio evolutivo è facile che si evolva in un conflitto.
e di prevaricazione come minimo se non di vera guerra.

sulle invasioni il discorso è complesso. perché spesso è appunto il profitto a innescarle, da una parte e dall'altra.
e con mille scuse diverse per il popolino, come sempre. proprio nel senso di: ti mostro il dito e mi prendo la luna.
 
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Puntz
view post Posted on 4/2/2010, 15:55     +1   -1




bella e beata ignoranza... la più exort tra tutte.

Se i vostri genitori vi avessero fatto studià invece di andà pe' strada ad fa scoppià le miccette a qust'ora non velo facevate mette nel culo dar Banana.


Puntzio dixit
 
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Falangista_1
view post Posted on 4/2/2010, 16:03     +1   -1




CITAZIONE
è sempre così, no? Ci facciamo un'idea da quel che capiamo.
Ma tornando al resto, forse sai già la mia idea di evoluzione, di come la specie umana converga, pur se con tempi diversi, verso un'unica massa e un unico linguaggio, cosa che fa parecchio orrore all'individuo, in genere.

ma andando indietro a tizio e caio, per cosa credi che quelli che scomunista e falangista chiamano "politicamente corretti" siano contrari in genere alle invasioni occidentali per esempio in Iraq o in Afghanistan?


Appunto, perchè saremmo contrari all'invasione dell'Iraq?


CITAZIONE
Cioè che vorresti sapere esattamente? Che una determinata razza o sottospecie può avere determinate attidituni peculiari " socio-culturali" rispetto ad altre ?

non lo so, sono quelle le differenze genetiche di cui parlate?

E tu di quali differenze parli ?
 
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The scomunist
view post Posted on 5/2/2010, 02:37     +1   -1




CITAZIONE (nanni @ 31/1/2010, 17:31)
...

3) Se non esistono centri razziali, ma si tratta di un continuum di variazioni lovali, come si fa a parlare di razze? Quali sarebbero queste razze che sfumano l'una nell'altra nelle zone di confine? Se c'è un confine deve necessariamente esserci un centro, se non c'è un centro non è possibile tracciare zone di confine. Ogni gruppo umano può essere arbitrariamente scelto per definire una razza che sfuma fino al prossimo gruppo scelto altrettanto arbitrariamente. E' la riprova che non è possibile definire le razze umane in modo oggettivo, ma lo si fa solo in base alle proprie personali percezioni e necessità del momento. La scienza non ha nulla a che fare con tutto questo.

Se Cavalli Sforza ha detto che vi sono almeno tre o quattro gruppi razziali di base come punto di riferimento vuol dire che esistono "centri" in cui la compresenza dei caratteri tipici che determina questo o quel gruppo razziale esistono e grossomodo sono localizzabili in Europa, estremo Oriente, Africa subsahariana e Melanesia/Australia, senza dimenticare le Americhe che sono spesso considerate dal punto di vista antropologio un'estroflessione delle genti asiatiche.
Il fatto che poi non si è in grado di determinare con esattezza quante siano le "sotto-razze", volendo per forza scendendere nei dettagli, o quali siano i confini certi tra questa e quella, è un altro discorso... e smettiamola di dire che la Scienza non ha nulla a che fare con tutto questo. La Scienza non è fatta di sole certezze, la Scienza non connotati dogmatici o argomenti cui si crede per fede come pensi tu, la Scienza è anche ricerca, dibattito, discussione, è fatta di molte ipotesi e incertezze che sono quotidianamente oggetto di dibattito in seno alla comunità scientifica. E poi non tutte le scienze sono "scienze esatte" come la Matematica. L'antropologia fisica non la definirei proprio una "scienza esatta".

CITAZIONE (Spica @ 1/2/2010, 10:06)
...
mi ha fatto sorridere quel sicuro "non c'è una cinese con gli occhi azzurri" - la mescolanza fra le varie etnie dovuta a quest'epoca moderna porterà a nuove "razze" (sempre che la genetica non ci metta lo zampino, selezionando determinate caratteristiche a scapito di altre, come con i colombi) e la "cinese occhi chiari" se già non c'è, non è lontana.
...

A me invece ha fatto sorridere il fatto che non hai capito un tubo di ciò di cui stiamo discutendo.
Stiamo forse parlando di incroci? Quanto ci siamo soffermati parlare di incroci? Molto poco o per niente. Mi pare che invece stiamo parlando di adattamento all'ambiente, evoluzione, caratteri originari, etc.
Senza alcun incrocio con genti europee o senza scienziati pazzi che giocano con DNA, non lo vedrai mai spontaneamente nascere un cinese con gli occhi azzurri da genitori cinesi e, per quanto possa agire la depigmentazione come fenomeno adattativo ai climi freddi, non lo vedrai mai un eschimese biondo nato da genitori eschimesi.
 
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The scomunist
view post Posted on 5/2/2010, 02:53     +1   -1




CITAZIONE (vit. @ 1/2/2010, 05:56)
...
...e infatti resta ancora una domanda irrisolta, da porre agli amici scomunist e falangista: secondo loro, un individuo facente parte di una di quelle che loro chiamano "razze", è più portato ad essere e fare determinate cose, rispetto a individui di altre "razze" più portati ad essere e farne altre? In cosa consiste insomma la differenza razziale genetica di cui parlano?

Mi stai chiedendo se l'insieme dei caratteri che determina una razza possa influire sul comportamento e sugli impulsi? Forse, ma non mi pare che vi siano studi specifici significativi che hanno portato a statistiche certe. Comunque se è vero, come hanno rilevano molti scienziati, che spesso gemelli cresciuti in luoghi diversi hanno finito per fare le stesse scelte nella vita, è molto probabile che qualche impuso comportamentale scritto nel codice genetico vi sia e quindi, partendo da questo presupposto, si potrebbero condurre degli interessanti studi, e già qualcosa sta venendo fuori; per esempio pare che caratterialmente gli Afroamericani saebbero meno depressi anche se malati anche se non è chiaro se ciò dipenda da un loro carettere innato oppure dalla loro cultura, in entrambi i casi ciò dimostra che una totale uniformazione e integrazione tra gruppi umani diversi non avviene al 100% e...

(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Afroamericani meno depressi anche se malati: lo dimostra uno studio del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York.

Gli afroamericani hanno un maggiore benessere emotivo e una minore incidenza di sintomi depressivi clinicamente significativi rispetto agli uomini caucasici. Anche quelli malati di tumore alla prostata, commentano gli studiosi, 'hanno mostrato, forse per la loro cultura, un senso di resistenza superiore alla malattia. Sono meno depressi e piu' rilassati'.

www.ansa.it/web/notizie/rubriche/sc...1674896270.html

Infina, la parola "Razza" è normalmente usata, non siamo "noi" a usarla... lo fa anche Cavalli Sforza e non è certo un razzista. Non tutti si fanno condizionare dalla terminologia ipocrita dettata dal "politicamente corretto" per cui non si può dire "nero" ma "di colore" o non "disabile", ma "diversamente abile".
A tal proposito, caro amico, gustati questo articolo:

Le differenze di razza sono sempre aberranti, ma effettivamente qualche differenza sostanziale c’è, ed è positiva. Proprio da qui si deve partire, anche per spiegare come mai alcune malattie colpiscono più alcune razze umane rispetto alle altre, e individuare quindi una possibile terapia.

I differenti metodi di immagazzinare il grasso corporeo nei diversi gruppi etnici può spiegare le differenze esistenti fra le probabilità di sviluppare l’insulino-resistenza e le malattie dell’ingrossamento fegato non dovute all’alcolismo. Ad indagare su questi punti sono stati i ricercatori del UT Southwestern Medical Center. Secondo la ricerca pubblicata su Hepatology, gli afro-americani con insulino-resistenza potrebbero possedere fattori interni in grado di proteggere il corpo da questa forma di malattia metabolica del fegato.

Allo stesso modo, nonostante gli elevati tassi di fattori di rischio associati, come insulino-resistenza, obesità e diabete tra afro-americani e ispanici fossero identici, gli afro-americani hanno meno probabilità di sviluppare le malattie. La malattia è caratterizzata da elevati livelli di trigliceridi nel fegato e colpisce ben un terzo degli americani adulti.

Se siamo in grado di identificare i fattori che proteggono gli afro-americani da questa malattia del fegato, si può essere in grado di estrapolare quelli di altre popolazioni, e forse sviluppare terapie mirate ad aiutare le popolazioni esposte alle malattie del fegato.

Queste le prime parole del Dr. Jeffrey Browning, assistente professore di medicina interna del UT Southwestern Advanced Imaging Research Center e autore dello studio . Per l’attuale ricerca, il Dr. Browning ed i suoi colleghi hanno analizzato i dati raccolti sulla popolazione del Dallas Heart Study, a partire dal 2000. Più di 2100 partecipanti hanno fornito campioni di sangue e subìto più scansioni corporee con la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata per esaminare il fegato, cuore e altri organi per analizzare la composizione corporea, compresa la distribuzione del grasso.


www.medicinalive.com/medicina-tradi...alattie-fegato/

Il vostro atteggiamento oscurantista dettato da motivazioni più politiche e sociali che scientifiche, chiuderebbe le porte a simili importantissimi spunti di ricerca scientifica e al progresso in campo medico. In questo non siete tanto diversi dai preti.
Per fortuna siete davvero in pochi a fare disinformazione. Gli scienziati degni di questo nome sanno il fatto loro.
 
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nanni
view post Posted on 5/2/2010, 07:34     +1   -1




CITAZIONE (The scomunist @ 5/2/2010, 02:53)
Le differenze di razza sono sempre aberranti, ma effettivamente qualche differenza sostanziale c’è, ed è positiva. Proprio da qui si deve partire, anche per spiegare come mai alcune malattie colpiscono più alcune razze umane rispetto alle altre, e individuare quindi una possibile terapia.

Non è vero. Alcuni aplotipi sono più sensibili a certe malattie di altri, e questi aplotipi possono essere più diffusi all'interno di certe popolazioni piuttosto che di altre ma, a meno che non siano di origine molto recente, (nel qual caso saranno limitati a gruppi assai piccoli) si troveranno, in qualche percentuale, in tutte le altre popolazioni umane.

E' per questo che il termine "razza", per quanto comodo, è impreciso ed inappropriato. Sta infatti suscitando, l'idea dei farmaci "razziali" serie preoccupazioni, perché basato su generalizzazioni eccessive. Non tutti coloro che hanno l'aspetto di afroamericani, per esempio, sono in possesso di quei caratteri che possono portarli ad essere particolarmente sensibili, o insensibili, a determinate malattie.

In più, la resistenza alle malattie, e tipicamente molto influenzata dall'ambiente, ancor più di caratteri come il colore della pelle o il grasso sottocutaneo. Compare e scompare, quindi, molto rapidamente. Per esempio malattie genetiche cone l'anemia falciforme ed altre simili, sono molto diffuse in aree dove è presente la malaria, anche fra popolazioni molto scarsamente correlate tra loro.

Ripeto quindi che, per determinare lo status genetico di una determinata popolazione non si possono usare quei caratteri che sono visibili e fortemente selezionati dall'ambiente. La genetica preferisce utilizzare i caratteri "neutri", quelle mutazioni cioè, che non hanno effetti rilevabili sul fenotipo.

Questa pratica ci mostra, per esempio, come certe popolazioni africane si siano evolute in loco mentre altre ancora discendono da migrazioni di ritorno provenienti dall'Asia o dall'Europa. Pur avendo un'apparenza molto simile e similli adattamenti all'ambiente.
 
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view post Posted on 5/2/2010, 19:10     +1   -1
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Non ho ben capito il senso di questa discussione. dove vuole andare a parare.
Spero che non si voglia fra le righe affermare che una razza può essere superiore ad un'altra.
Detto questo, che esistano delle diversità è evidente.
A parte la cosa più banale, cioè il colore della pelle ed i tratti somatici, vi siete mai chiesto da dove derivano certe diversità nello sport?
E' praticamente quasi impossibile trovare un velocista bianco. I grandi giocatori di basket bianchi sono una rarità. Non esiste un nuotatore africano o afroamericano.
I più grandi fondisti per la corsa vengono dall'Africa. Per la marcia dall'Europa. Non esistono ciclisti di colore. E via di questo passo. Se esistono queste differenze un motivo ci sarà pure.
Ma una volta stabilito che ci sono individui dalle caratteristiche e capacità diverse, la discussione finisce qui. Poi si può discutere per amore della scienza, ma devo ancora trovare due scienziati che siano d'accordo su un argomento. Come due commercialisti sulla tenuta della contabilità.
 
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nanni
view post Posted on 5/2/2010, 21:38     +1   -1




Non è proprio così. Che ci siano differenze statisticamente apprezzabili tra una popolazione ed un'altra è abbastanza evidente, e nessuno lo nega.

Il problema è se questo basti per definire delle "razze", la risposta della genetica è senz'altro no. Perché questo? Perché la variabilità interna ad una di queste presunte razze è almeno pari a quella di un qualsiasi campione casuale di esseri umani.

Inoltre è impossibile delimitare dei confini che separino una razza da un'altra, c'è sempre un gradiente e, questo gradiente, non è frutto di incroci dovuto alla pura e semplice vicinanza, non solo. In moltissimio casi deriva dagli spostamenti storici delle popolazioni umane.

In altre parole se gli abitanti della sponda settentrionale del Mediterraneo assomigliano a quelli della sponda meridionale più degli europei nordici non è perché questi ultimi si siano incrociati, lungo dei confini razziali, con i popoli nordafricani, ma perché popolazioni provenienti da una medesima regione hanno assunto determinate caratterisriche man mano che si spostavano verso nord o verso ovest. A causa di adattamenti agli ambienti attraversati o della pura deriva genetica.

Vicino al punto di origine comune si assomigliano di più, allontanandosene le differenze aumentano.

E non esiste sostanzialmente alcun carattere che sia esclusivo di una determinata popolazione. Così non è possibile dire che esistano delle razze più o meno pure ed i loro incroci. Ogni gruppo umano che abbia una qualche relazione interna di consanguineità potrebbe essere considerato, arbitrariamente, una razza. Ergo nessuno realmente lo è.
 
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Spica
view post Posted on 5/2/2010, 22:08     +1   -1




CITAZIONE (nanni @ 5/2/2010, 21:38)
[..]
Inoltre è impossibile delimitare dei confini che separino una razza da un'altra, c'è sempre un gradiente e, questo gradiente, non è frutto di incroci dovuto alla pura e semplice vicinanza, non solo. In moltissimio casi deriva dagli spostamenti storici delle popolazioni umane.

In altre parole se gli abitanti della sponda settentrionale del Mediterraneo assomigliano a quelli della sponda meridionale più degli europei nordici non è perché questi ultimi si siano incrociati, lungo dei confini razziali, con i popoli nordafricani, ma perché popolazioni provenienti da una medesima regione hanno assunto determinate caratterisriche man mano che si spostavano verso nord o verso ovest. A causa di adattamenti agli ambienti attraversati o della pura deriva genetica.
[..]

niente da dire sugli "adattamenti da spostamento" ma.. ecco, non si può negare che, per esempio in sicilia, esistano due tipi fisici più o meno predominanti, dovuti proprio agli incroci fra stanziali e le varie dominazioni nel tempo.
e, senza risalire ai tempi delle invasioni greche, basta la distinzione fra gli eredi degli arabi e dei normanni: più bassi e scuri e prosperosi gli uni, più alti e chiari, di capelli e carnagione, gli altri.




*******************


CITAZIONE (Gianco @ 5/2/2010, 19:10)
Non ho ben capito il senso di questa discussione. dove vuole andare a parare.
Spero che non si voglia fra le righe affermare che una razza può essere superiore ad un'altra.
[..]

:firulì: ..tranquillo, gianco.. nessuno può esserti inferiore.

 
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view post Posted on 5/2/2010, 22:10     +1   -1
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Forse non sono stato chiaro. Non mi appassiona una discussione sulle razze. Per me esiste una sola razza ed è l'uomo. Io noto solo che esistono delle, vogliamo chiamarle predisposizioni?, diverse a secondo del colore della pelle.Tutto qui. Sono intervenuto in questa discussione solo perchè ho il vago sospetto che qualcuno qui voglia attribuire una superiorità inesistente a qualche cosiddetta "razza". Cosa che trovo assolutamente ridicola.

CITAZIONE (Spica @ 5/2/2010, 22:08)
:firulì: ..tranquillo, gianco.. nessuno può esserti inferiore.

Che affermazione cretina.
 
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nanni
view post Posted on 5/2/2010, 22:24     +1   -1




Si, certamente ci sono dei caratteri che sono significativamente più diffusiin certe popolazioni piuttosto che in altre, e spesso popolazioni che vivono in ambienti simili presentano caratteristiche simili.

Ti ho risposto nei termini in cui ti ho risposto perché, in questa discussione, si è cercato di affermare la scientificità del concetto di razza. Nascondendo sotto il tappeto l'uso che sempre si è fatto di questo concetto. Addirittura accusando chi sosteneva tesi contrarie di farlo esclusivamente per motivi politici.

 
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206 replies since 23/1/2010, 14:05   5259 views
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