CITAZIONE (nanni @ 31/1/2010, 01:53)
Quindi questa per te non è una tipica cinese?
...
Si, lo è proprio perché concorrono altre caratteristiche compresenti: zigomi evidenti, labra sottili, naso poco pronunciato.
CITAZIONE
In realtà gli "occhi a fessura" dipendono più che altro dall'atteggiamento facciale, e sono diffusi ovunque.
Non è vero che dipendano dall'atteggiamento facciale.
CITAZIONE
Tutte caratteristiche che, singolarmente, si trovano anche altrove. In oriente è frequente trovarle tutte insieme.
Non esistono individui non mongolici che presentano tutte insieme quelle caratteristiche.
Solo i Boscimani le presentano contemporaneamente (naso piccolo, zigomi sporgenti, occhi a fessura), ma associati ad altre caratteristiche tutte loro, come il tipo di capelli, la pigmentazione e il profilo del cranio.
CITAZIONE (nanni @ 29/1/2010, 20:52)
Questa è un'assurdità degna di Spiegel e di Focus. Nemmeno i più accaniti sostenitori della teoria multiregionali arrivano a questo. Gli accoppiamenti sarebbero comunque sempre avvenuti tra popolazioni (che, in questo caso, potrebbero essere state razze) di homo sapiens, non tra ominidi diversi.
Non ho azzardato l'ipotesi che potesse trattarsi di ominidi diversi, è probabile che la maggior parte fossero tutti sapiens, ma non si può affatto escludere che vi si siano stati incroci isolati con individui non sapiens.
Recentemente su National Geographic si parlava proprio di questo a proposito dell'Europa dell'era glaciale: che i Sapiens potrebbero aver dar vita coi Neanderthal a qualche gruppo ibrido. Ora se questo la scienza lo considera possibile, perché non dovrebbe essere stato possibile in Africa che fu la culla dell'umanità e in cui coesistevano diversi ominidi?
Lascia perdere Spiegel: per te è un'assurdità perché ignori colpevolmente il concetto di evoluzione "a cespuglio" e sei rimasto ancorato a teorie sull'evoluzione umana ormai superate da tempo.
Il modello dell'evoluzione umana che veniva (viene) presentato era quello lineare. Tutti noi abbiamo presente infatti, l'immagine che riporta la successione di australopiteco --> habilis --> erectus --> neanderthal --> sapiens, rappresentati con una crescente statura eretta che raggiunge la perfetta verticalizzazione solo con l'ultima specie (noi). Questa vecchia visione è totalmente errata e superata. E' infatti assodato che la nostra storia è costellata di molte specie sia appartenenti al Genere Homo che Australopithecus, e che molti di questi ominidi si sono non solo succeduti nel tempo, ma anche sovrapposti.www.paleontologiaumana.it/cespuglio%20evolutivo.htmQuesta discussione a volte mi sembra una lezione scolastica che bisogna fare ad altri.
Altrimenti tanto varrebbe dire che gli orientali hanno preso il loro aspetto dagli oranghi (ci hai mai fatto caso che hanno proprio l'aria da cinesi?) ed i negri africani dai gorilla.
CITAZIONE
E' qui che compi il tuo errore concettuale più serio, quello relativo, ne parlavo qualche post più sopra, ai cosiddetti archetipi di origine idealistico-platonica. Tu parli di un nucleo centrale di caratteri che sfumano verso la periferia. Ma la storia delle migrazioni umane, così come è stata individuata con tecniche sia genetiche che linguistiche ed archeologiche, appare molto diversa.
Non è vero, perché con un semplice esame del DNA preso con un tampone in bocca è già possibile indentificare la remota area di origine di chiunque.
CITAZIONE
Per esempio, i cinesi han, pur nella loro convinzione di essere centrali, e di vivere quindi nel "Regno di mezzo" sono l'esito finale di una migrazione partita dall'Africa che ha raggiunto prima il sud est asiatico, e poi si è espansa gradualmente verso nord.
I Cinesi chiamavano il loro paese "centrale" (中國 Zhōng-huá, in cui 中 rappresenta il centro) solo per motivi culturali, non razziali. Tutti i popoli prendono come punto di riferimento il loro paese: basti pensare alle cartine geografiche, infalli le nostre mostrano l'Europa al centro, quelle stampate negli USA mostrano le Americhe al centro, quelle stampate in oriente mostrano la Cina... ma questo non c'entra nulla con la razza.
Inoltre sebbene sia vero che i Cinesi siano il risultato di una migrazione, io intendevo dire che in seguito alle principali migrazioni dell'uomo una volta uscito dalla culla africana si sono formati dei caratteri peculiari, evidenti al centro, sfumati ai confini... ma è una cosa normalissima!
CITAZIONE
Non ci sono centri da cui i caratteri puri di una determinata razza si sono diffusi, mescolandosi ad altri.
Non ho detto questo.
CITAZIONE
Perché ciascun gruppo di consanguinei avrà un suo "set" di caratteri che gli è tipico e permette di distinguerlo. Un certo numero di aplotipi (si chiamano così) ed una generica affinità nell'aspetto esteriore che fa si che i membri di una determinata famiglia tendano ad assomigliarsi. E le somiglianze sfumeranno via via che ci si allontana nei gradi di parentela.
E sfrumeranno ancor di più via via che ci si allontana nei gradi di "parentela" tra gruppi umani.
CITAZIONE
Ed è questo che ci rivela la genetica delle popolazioni, che tu, evidentemente, non ti sei preoccupato di studiare.
Se qui qualcuno non studia non sono certo io... visti i grossolani errori e le idee ormai da tempo superate in materia di evoluzione che continui a sostenere nonostante la scienza ti abbia da tempo sconfessato.
CITAZIONE
Comunque è quella la "piega epicantica" o plica mongolica o comunque tu la voglia chiamare. Non gli occhi a fessura.
Io non ho detto che gli occhi a fessura sono quelli con la piega epicantica. Gli occhi a fessura sono un'ulteriore mutazione tipica degli eschimesi (e comunque molto diffusi i oriente) che secondo Charles Darwin avrebbero una valenza evoluzionistica di tipo adattativo-selettivo, una tesi ancora oggi abbondantemente utilizzata. Secondo tale teoria la medialità dell'epicanto da una parte e la successiva conformazione a fessura è tipica esclusivamente delle genti di origine mongolica e finalizzata a difendere l'occhio dai venti freddi del nord... una tipologia morfologica mai riscontrata in individui caucasoidi che da millenni vivono nel medesimo ambiente.
Addirittura Cavalli-Sforza avanza l'ipotesi che tale variante si sia diffusa non tanto a scopo evoluzionistico-selettivo, ma come carattere estetico tipico di quella razza, cosa che spiegherebbe la sua presenza oltre il freddo continentale siberiano. Ed è a questo che alludo quando parlo di caratteri originari, fissati e refrattari alla spinta evolutiva. Ed è qui che sbagli: infatti se questi caratteri tipici e tendenzialmente permanenti non esistessero, tutti gli uomini che vivono nel medesimo ambiente da tempo immemorabile, dovrebbero risultare identici, invece non lo sono, l'adattamento riduce la convergenza solo ad alcuni tratti. Possiamo dire infatti che gli africani e gli indiani vivono in ambiente caldo e che quindi una forte pigmentazione è necessaria per la sopravvivenza, ma un negro manterrà sempre le sue caratteristiche morfologiche, e un indiano del sud manterrà sempre le sue caratteristiche caucasoidi sebbene abbiano entrambi occhi scuri, capelli scuri e pelle scura.
Il tuo errore è quello di basarti sull'esteriorità, ma considerare solo la pelle o il colore degli occhi disgiunti da tutto il resto è un gravissimo errore ed è quello che fanno molti scienziati che quando prendono in considerazione un gene alla volta dicono di non accorgersi dell'esistenza delle razze.
Comunque questa discussione la trovo insensata perché la differenza razziale non influisce sulle capacità intelletive della persona proprio perché apparteniamo tutti alla medesima specie. Quindi non capisco perché la necessità di negare l'esistenza delle razze quando è ininfluente. "Per combattere le tendenze discriminatorie degli ignoranti" direste voi... ma gli ignoranti, proprio perché ignoranti, se ne infischiano dei discorsi che facciamo e continueranno lo stesso a discriminare. Quindi non è col negazionismo scientifico che si combatte l'odio razziale, ma insegnando il rispetto della diversità che esiste e che arricchisce la specie umana nonostante quello che possiate pensare.
CITAZIONE (vit. @ 31/1/2010, 09:35)
ma per piacere, scomunist, non pigliamoci in giro. Tutte le nazioni sono state fondate sul sangue, tutte, e dietro a ogni conflitto c'è sempre qualche grande ragione di stato o religiosa manovrata da qualche gran figlio di puttana che convince i gonzi dell'importanza delle differenze di cui tu parli. Nella ex jugoslavia si scannano da 5 secoli, e Tito tentò di appianare le divergenze coi carri armati, come sempre si è fatto nella storia, come nell'URSS, come negli States, come secoli fa in Cina, come ovunque, tutto qui.
In questi angoli di mondo i conflitti sono stati etnici, non legati a motivi politici.
CITAZIONE
Se tracci delle differenze razziali, allora anche se usi il polso in maniera piuttosto dura contro gli invasori, siccomi li hai resi diverse da te geneticamente, hai meno scrupoli, tutto qui.
Io ho scritto che la differenza razziale non muta la capacità intellettiva di un uomo. Il differenzialismo che io sostengo serve per la valorizzazione dell'individuo, non per giustificare il suo sfruttamento come fate voi falsi antirazzisti che insistete a dire che "gli immigrati devono venire per fare il lavoro che gli italiani non vogliono fare" e che senza di loro le fabbriche si fermano perché nessun italiano lavora con stipendi da fame.
CITAZIONE
Eravamo affamati e invasori, con le identiche pulsioni degli emigrati di oggi.
Affamati, ma non invasori in quanto in America si emigrava dietro un atto di richiamo. E comunque l'immigrazione di Italiani, Tedeschi, Irlandesi in America non provocava particolari problemi di integrazione visto che si trattava di europei che andavano presso altri europei. E poi, come giustamente hai ricordato, gli Stati Uniti erano allora un territorio enorme e spopolato, il posto c'era, mentre in Italia no, non siamo pronti per una tale immigrazione di massa.