CITAZIONE (nanni @ 29/1/2010, 20:52)
Non c'è stato abbastanza tempo perché la specie umana si differenziasse in più razze, né le barriere sono state sufficentemente impermeabili.
Ma non è vero,
C'era un numero Focus, ora non ricordo quale, comunque anche der Spiegel ha trattato la cosa, in cui si dichiarava che la paleontologia ha mostrato come vi fossero stai fino a quindici tipi di ominidi diversi coesistenti che già offriva una vasta differenziazione genetica.
Inoltre di confini difficilmente superabili ve ne sono stati eccome! Basti pensare a quella formidabile barriera del Sahara, alle Americhe isolate per diversi millenni, all'Australia.
Le continue migrazioni hanno rimescolato i popoli solo nelle aree di contatto (vedi il Mediterraneo, il Vicino Oriente), non nei loro nuclei originari che continuano ad essere facilmente indentificabili.
Insomma, questo continuo andare contro la scienza da parte vostra per paura di derive razzista sta diventando una brutta abitudine. Come dicevo, non è negando la realtà che si combatte l'odio razziale. Dovreste trovare altre strategie per educare al rispetto della diversità, non mettere la testa sotto terra come fa lo struzzo per non affrontare il problema!
CITAZIONE (nanni @ 30/1/2010, 14:56)
Da dove verrebeb la citazione sulla quale insisti tanto, Scomunist?
Bodmer & Cavalli-Sforza, 1976, pp. 563-572.
Cfr. anche Cavalli-Sforza et al., 1988:
"The first split in the phylo-genetic tree separates Africans from non-Africans, and the second separates two major clusters, one corresponding to Caucasoids, East Asians, Arctic populations, and American natives, and the other to Southeast Asians, (mainland and insular), Pacific islanders, and New Guineans and Australians. Average genetic distances between the most important clusters are proportional to archaeological separation times".
CITAZIONE (vit. @ 29/1/2010, 22:55)
... Ma forse si sentono loro stessi facenti parte di un popolo la cui identità è in pericolo. In effetti e per fare un esempio, assistiamo sempe più in Europa a levate di Croci cristiane, innalzate come simbolo di identità e a difesa dell'invasione di altri popoli, in genere quello mussulmano...
Già partiamo da considerazione completamente sbagliate.
Io non credo affatto che il Cristianesimo sia simbolo di identità, ma tutto il contrario e parimenti l'Islam. Si tratta di religioni universalistiche... e poi mica si identificano con un popolo in particolare! Forse sono gli Arabi a voler trovare una loro identità nell'Islam, ma sbagliano pure loro.
Il "popolo musulmano", infatti, non è né una razza, ne un particolare gruppo umano, ma solo un qualcosa che può essere oggetto di studio nell'ambito dell'antropologia culturale, non fisica.
CITAZIONE (vit. @ 29/1/2010, 08:22)
...
ed è per questo che tu ci tieni così tanto nel sostenere l'esistenza delle razze? Per salvaguardarle? Dal tuo avatar non si direbbe, basti solo pensare a Pinochet, dittatore al soldo degli yankee che della diversità e indipendenza del proprio popolo se n'è fottuto. Oppure difendi il concetto di razze umane perchè temi per la tua identità? Per quella del popolo italiano?
...
Com'era prevedibile si tenta di buttarla sul piano sociale e politico... infatti è chiaro dove volevate andare a parare e quali sono le vostre paure.
Ma ripeto, non è col negazionismo che si combatte l'odio razziale.
La frase più stupida e falsamente antirazzista è quella di chi dice: "i neri sono uguali a noi", come se volesse dire che neri sono uguali a noi che siamo superiori.. facendogli ancor più torto, non viceversa: "noi siamo uguali ai neri"... quasi il metro dell'umanità fosse il bianco europeo!
Attenti, sono le vostre idee che involontariamente fomentano i conflitti, infatti basti pensare ai fatti di Rosano: l’ingresso indiscriminato in Italia di gente che non poteva trovare alloggio né lavoro e ha accresciuto il proprio malcontento all’ombra della schiavitù e della povertà più assoluta. Il tutto con grande soddisfazione delle organizzazioni malavitose che sulla disperazione hanno prosperato facendosi forti delle supposte verità di chi sostiene che "bisogna accogliere tutti perché siamo tutti uguali e che anche noi siamo andati all'estero" ma dall'altro lato ipocritamente si ammette "che gli extracomunitari servono perché fanno lavori che gli italiani non fanno" e che "l’agricoltura in crisi può sopravvivere solo pagando i braccianti con salari da fame".
Se non è discriminazione razziale questa, mascherata da falso antirazzismo, cos'è?